Abbiamo deciso di visitare Auschwitz Birkenau per continuare il nostro viaggio nell’Olocausto. Tutto è iniziato da Amsterdam, in uno dei luoghi storici e più importanti del mondo: la casa segreta di Anna Frank. Anche questa volta abbiamo deciso di realizzare un contenuto esclusivo sull’olocausto, in collaborazione con la Auschwitz-Birkenau State Museum.
Perché visitare Auschwitz e Birkenau in Polonia
Se siete iscritti al nostro canale Youtube enontheroad, saprete che il 2022 lo abbiamo dedicato al viaggio di Chernobyl. Quest’anno invece, abbiamo deciso di realizzare una serie di episodi dedicati ad una delle pagine più nere della nostra storia recente: l’Olocausto, perciò abbiamo deciso mostrarvi i campi di sterminio di Auschwitz I e Auschwitz II: Birkenau dopo aver collaborato con la Anne Frank House di Amsterdam.
A differenza dei video realizzati nei campi campi di concentramento di Westerbork nei Paesi Bassi o nella Risiera di San Sabba a Trieste, oggi è diverso. Un giorno davvero particolare per noi, perchè abbiamo l’onore e anche la responsabilità, di poter visitare e filmare privatamente Auschwitz e Birkenau.
Volare con il drone su Auschwitz e Birkenau
Per visitare Auschwitz-Birkenau, abbiamo richiesto dei permessi speciali per volare con il drone dentro i 2 campi di sterminio. Ci sono state richieste una serie di informazioni, come le finalità video, il copione e dove sarebbe stato pubblicato il lavoro. Per il volo abbiamo utilizzato un DJI Mavic 3 e il DJI Avata per riprese FPV. Se anche tu vuoi volare legalmente con il drone in tutta Europa, ricorda sempre di avere un’assicurazione per il drone valida anche all’estero. Noi ti suggeriamo come sempre quella di Dronezine.
Abbiamo scelto un giorno importante per noi Italiani per visitare Auschwitz-Birkenau: il 25 Aprile. La data che segna la giornata della liberazione d’Italia dal nazifascismo. Sono trascorsi quasi 80 anni da quello che divenne successivamente la giornata della memoria ovvero il 27 Gennaio del 1945 quando i campi di Auschwitz e Birkenau vennero liberati dalle truppe sovietiche.
Visitare Auschwitz e Birkenau: cosa sapere prima
Potrebbe sembrare banale ma è importante visitare questi luoghi perchè è fondamentale non dimenticare la storia. Perché i campi di sterminio non sono musei ma sono memorie storiche importantissime. Perché come scrisse Primo Levi, anch’egli deportato in questi campi: “È avvenuto, quindi può accadere di nuovo“. Era il 1° settembre del 1939 quando Hitler e la Germania Nazista, attaccarono la Polonia. Iniziò così la Seconda Guerra Mondiale. Un conflitto che durò 6 anni fino al 2 settembre del 1945. Il 27 gennaio 1945, quando Auschwitz-Birkenau furono liberati, si delineo quanto accadeva in questi luoghi e nei circa 44.000 campi creati dai Nazisti e suoi alleati.
L’olocausto e le origini dei campi di concentramento
Adolf Hitler, formulò e articolò i principi di quella che sarebbe poi diventata l’Ideologia del Nazismo all’interno del libro autobiografico: il “Mein Kampf“. Questo libro divenne de facto, il manifesto nazista.
La data ufficiale della prima persecuzione antiebraica è il 9 novembre 1938, meglio conosciuta come “Notte dei cristalli” durante la quale, i Nazisti distrussero diverse sinagoghe e le vetrine di negozi posseduti da cittadini ebrei. Colpirono simboli, strutture comunitarie e i mezzi di sostentamento della comunità ebraica. Tale episodio segnò il momento di passaggio a una nuova fase di distruzione, nella quale il genocidio sarebbe diventato l’obiettivo centrale dell’antisemitismo nazista.
Tra il 1933 e il 1945, la Germania Nazista e i loro alleati crearono più di 44.000 campi di concentramento e altre strutture destinate a incarcerare o isolare gli Ebrei e altri gruppi di persone non gradite, come oppositori politici, zingari e omosessuali. I nazisti usarono questi campi per diversi scopi, tra i quali i lavori forzati, la detenzione e l’eliminazione in massa dei prigionieri. Il primo campo di concentramento fu quello aperto nel marzo del 1933 a Dachau, vicino Monaco in Germania.
Come raggiungere Auschwitz e Birkenau
Localizzato nella parte di Polonia occupata dai Tedeschi, a circa 1 ora da Cracovia. Nelle vicinanze della cittadina Polacca di Oświęcim si trova Auschwitz.
Auschwitz era costituito da tre campi, di cui uno adibito a centro di sterminio. I tre campi furono aperti nel corso di circa due anni, tra il 1940 e il 1942 e diventarono, a partire dal 1942, il più grande dei vari complessi di campi di concentramento. Il complesso svolse un ruolo fondamentale nell’attuazione della cosiddetta Soluzione Finale pianificata dai Nazisti per uccidere gli ebrei Europei.
Per visitare Auschwitz-Birkenau, è possibile scegliere tra una visita guidata di gruppo della durata di circa 3 ore e 30 oppure una visita libera. Quest’ultima però, è possibile farla in orari secondari. Noi consigliamo la guida perchè vi darà certamente nuovi spunti e cenni storici che in autonomia, potrebbero perdersi. Come ad esempio soffermarsi sulle sfumature della visita, partendo da Auschwitz I.
Come visitare Auschwitz e Birkenau in Polonia
La visita di Auschwitz-Birkenau inizia varcando l’inquietante cancello di Auschwitz I con l’ormai celebre scritta che recita: “il lavoro rende liberi“. Arbeit macht frei. Appena entrati ci troveremo in una sorta di labirinto, circondato da doppio filo spinato e una serie di strutture, chiamate blocchi. Ognuno di questo rigorosamente numerato e classificato per determinati scopi. Non tutti i blocchi di Auschwitz-Birkenau si possono visitare. In Alcuni di essi non si possono fare nè video nè foto. Ma andiamo con ordine. Partendo dal museo di Auschwitz I, possiamo vedere una serie di informazioni storiche e di fotografie.
L’aspetto su cui ci siamo soffermati insieme alla nostra guida privata, in questa prima parte di visita, che ci ha fatto molto riflettere e che ci ha veramente toccato, è stato vedere le immagini delle persone. Da una parte, vediamo fotografie di deportati che arrivavano da tutta Europa, uomini, donne e bambini che venivano divisi in gruppi, per essere mandati o alle camere a gas o ai lavori forzati.
Contemporaneamente troviamo poi immagini dei nazisti, le SS, i responsabili di queste atrocità, che svolgono i loro compiti come se stessero facendo un lavoro di routine, come se tutto fosse normale. In uno scenario del genere, vediamo da un lato il dramma che si stava consumando sui volti delle persone che arrivavano in questi campi, senza sapere nulla del proprio futuro e quello dei propri cari, dall’altro i volti rilassati, a volte sorridenti, delle SS. Nel campo di Auschwitz I si intravede anche la villa del responsabile del campo di Auschwitz, Rudolf Höss, abitava lì, proprio all’interno del campo. Aveva una famiglia. Una moglie e ben 4 figli, nati e cresciuti dentro questo orrore.
Il complesso di Auschwitz viene spesso chiamato, erroneamente, Auschwitz-Birkenau; ma Birkenau, o Auschwitz II, era solo una delle sezioni dell’intero complesso, quella adibita a centro di sterminio, dove si trovavano le camere a gas.
Come vennero uccisi gli Ebrei nei campi di sterminio?
Appena arrivati ad Auschwitz i prigionieri dovevano subire il processo di selezione durante il quale le SS decidevano immediatamente che la maggior parte non era adatta al lavoro forzato, destinandola di conseguenza subito alle camere a gas; queste ultime erano camuffate da grandi locali docce per ingannare le vittime e tenerle tranquille.
Gli uomini venivano divisi dalle donne, in due grandi gruppi. In un attimo famiglie, amicizie, amori venivano separati e le persone rese ancora più fragili.
Uomini e donne venivano poi separati in 2 ulteriori gruppi: uno più grande e uno più piccolo. In quello più grande finivano le persone stremate, malate, donne incinte destinate subito alla morte, allo sterminio. Nel gruppo più piccolo invece, venivano mandati quegli individui ancora utili come a lavoro forzato. Con un dito venivano smistati: destra o sinistra. Vita o morte.
Le persone inviate al gruppo più piccolo, ovvero coloro che potevano lavorare, venivano mandati in una parte di edificio specifico e fatti spogliare. Abiti ed oggetti personali ammucchiati fuori. Qui, venivano controllati ulteriormente. Chi aveva cicatrici o qualche difetto fisico di qualsiasi tipo, veniva fatto tornare indietro e rimesso insieme al gruppo più numeroso. Quello destinato alla morte immediata.
Quei pochi che rimanevano in vita e destinati alla schiavitù, venivano rasati a sangue e mandati in un’altra stanza per le docce. Tutti insieme, nudi e privati di ogni dignità. I sopravvissuti non capivano, non sapevano quale sarebbe stata la loro sorte e quella dei loro cari, che senza nessuna ragione erano finiti nella selezione dei condannati a morte. Nessuno sapeva niente di quello che succedeva qui dentro. Non sapevano che le colonne di fumo e l’odore acre che avvertivano ,erano le anime dei loro cari.
Visitare il campo di Auschwitz I
Il campo principale fu il primo a essere realizzato vicino a Oswiecim. La costruzione cominciò nel maggio del 1940 in una caserma abbandonata dell’artiglieria polacca, situata nei sobborghi della città. Per poter allargare i confini del campo, le autorità delle SS continuarono ad aumentare il numero di prigionieri da destinare ai lavori forzati
Come la maggior parte dei campi di concentramento tedeschi, avevano costruito anche Auschwitz I con tre obiettivi:
1) incarcerare a tempo indeterminato nemici veri e presunti del regime nazista e delle autorità tedesche.
2) avere rifornimento continuo di manodopera da destinare ai lavori forzati nelle imprese edili, negli impianti per la produzione di armamenti e di altri prodotti bellici.
3) eliminare fisicamente piccoli gruppi all’interno della popolazione, la cui morte veniva ritenuta essenziale da parte delle SS e delle autorità di polizia per la sicurezza della Germania Nazista.
All’interno di Auschwitz I c’erano diversi Blocchi utilizzati per funzioni diverse.
Come abbiamo scritto all’inizio, i visitatori possono visitare il museo in cui sono state poste le reliquie. In una delle stanze ci troviamo di fronte quantità infinita di valigie e ceste. Le valigie, che i nazisti chiedevano di prendere prima di abbandonare le case e che promettevano avrebbero restituito dopo le “docce”, sono una sorta di cimitero con tante lapidi. Frammenti di vita. Qui c’era la speranza per il futuro è qui oggi sono invece la testimonianza di un passato crudele.
Le torture di Auschwitz e Birkenau nel Blocco 10
Nel Blocco 10, si sono consumati numerosi orrori. I medici delle SS effettuarono esperimenti pseudo-scientifici su neonati, su gemelli, su pazienti affetti da nanismo. Sottoposero molti adulti alla sterilizzazione o alla castrazione e a prove di ipotermia. Questo blocco non si può visitare Auschwitz-Birkenau.
Le uccisioni dentro Auschwitz nel Blocco 11
Il Blocco 11 era la prigione del Lager. Questo è uno dei blocchi che è possibile visitare Auschwitz-Birkenau. Qua i prigionieri, spesso polacchi che erano stati arrestati per attività illegali o azioni di resistenza, venivano interrogati, torturai e e infine condannati a morte. Le esecuzioni avvenivano nel cortile che separava Blocco 11 dal Blocco 10. Qua si trovava un muro di legno e sabbia, denominato la parete nera, davanti al quale avveniva l’uccisione. Le fucilazioni, al contrario delle impiccagioni, non erano eseguite in pubblico.
Le camere a gas di Auschwitz e Birkenau
Auschwitz I aveva un crematorio che era composto da una Camera a gas, nella quale si uccidevano le persone e da un Forno crematorio, usato dai nazisti per liberarsi dei resti delle persone uccise. Il crematorio di Auschwitz I, però, non era sufficiente per i tedeschi, potevano eliminare 800 persone al giorno, poi però erano necessari più di 2 gg per smaltire i resti. Per questo motivo decisero di costruire
Visitare il campo di Auschwitz II: Birkenau
La costruzione di Auschwitz II, o Auschwitz-Birkenau, cominciò nell’ottobre del 1941.
Fu quello che ebbe il maggior numero di prigionieri. Il campo era costituito da oltre una dozzina di settori, separati da recinti di filo spinato elettrificato a 400 V. Bastava toccarlo e si moriva. Molti, cercando di uccidersi per mettere fine a quelle sofferenze, vi si lanciavano contro. Questo era un problema per i nazisti, perché poi avrebbero dovuto districare i corpi. Così fu vietato di superare quei paletti.
A volte, proprio le guardie lanciavano oggetti oltre quei paletti, per far si che i prigionieri provassero a recuperare questi oggetti e per potergli poi sparare. Tutto questo per simulare di aver evitato un suicidio per ottenere così dei giorni di permesso.
Il campo aveva un settore femminile, uno maschile e uno per le famiglie Rom.
I detenuti, vivevano in delle enormi stalle, adattate a camerate, dove si arrivava ad avere 4/500 persone. I più fortunati ed agili , cercavano di trovare un posto ai piani alti. Qua non c’era nessun tipo di riscaldamento, l’unica speranza era il calore del vicino e di chi era sotto.
La giornata al campo di concentramento di Auschwitz iniziava all’alba. I prigionieri venivano svegliati al suono di un gong. Un secondo gong li avvisava di correre per l’appel. L’orario di lavoro era di 12 ore durante l’estate e 10 durante l’inverno. Andare in bagno era permesso solo in orari prestabiliti.
I crematori di Auschwitz-Birkenau
Auschwitz-Birkenau aveva le strutture e le attrezzature di un centro di stermini. Il campo svolse un ruolo centrale nel piano tedesco per assassinare gli Ebrei d’Europa. Nei forni di Birkenau potevano uccidere dalle 5/8000 persone al giorno e i forni crematori lavoravano 24h al giorno. I nazisti pensavano di poter sterminare milioni di persone senza lasciare traccia.
Inizialmente, le SS usarono come camere a gas due fattorie nei pressi di Birkenau. Cominciarono ad utilizzare la prima cominciò nel gennaio del 1942. La seconda, invece, funzionò dal giugno 1942 fino a tutto l’autunno 1944. Le SS però stimarono che queste strutture non fossero sufficienti a portare a termine il numero di esecuzioni previste. Decisero, quindi, di costruire quattro grandi crematori tra il marzo e il giugno 1943. Ognuno costituito da tre parti: uno spogliatoio, una grande camera a gas e un’area che conteneva i forni crematori.
Il gas di Auschwitz e Birkenau: lo Zyklon B
Per lo sterminio, dal 1941, usarono il gas Zyklon B. I deportati venivano fatti spogliare negli spogliatori, gli veniva fatto credere che fossero delle docce. I nazisti facevano entrare prima i bambini e le donne.
Il gas si presentava come dei sassolini, ne usavano circa 5/7 kg, il peso era stato calcolatore evitare qualsiasi spreco. Questi sassolini a contatto con il calore liberavano il cianuro. Chi stava sotto moriva all’istante, mentre le sofferenze più atroci li aveva chi era distante.
Ci volevano alcuni minuti per morire, Il cianuro bloccava prima i muscoli della respirazione e in seguito gli altri muscoli. I più deboli cadevano prima, bambini e anziani.
Conclusioni
Dopo una decina di minuti silenzio irreale si riaprivano le porte ed entravano gli Sonderkommando, gruppi di prigionieri ebrei costretti a minaccia della propria morte, a svolger compiti nelle camere a gas e nei crematori. Avevano il compito di aiutare con lo smaltimento delle vittime delle camere a gas.
Si stima che le SS e le forze di polizia abbiano deportato almeno un milione e trecentomila persone nel complesso di Auschwitz, tra il 1940 e il 1945. Di questi, i responsabili dei campi ne uccisero un milione e centomila.
In totale, almeno 960.000 Ebrei vennero trucidati ad Auschwitz. Tra le altre vittime vi furono circa 74.000 Polacchi, 21.000 Rom, 15.000 prigionieri di guerra sovietici e 10.000-15.000 cittadini di altri paesi.
Se l’argomento Olocausto è di tuo interesse, ti invitiamo a vedere tutti gli episodi pubblicati sul nostro canale Youtube in Italia e all’estero. In particolare, ti suggeriamo di leggere l’articolo su cosa sapere e come visitare la Casa di Anna Frank ad Amsterdam. Soprattutto se non hai la possibilità di vederla di persona, potrai vederla in esclusiva, senza visitatori e gratuitamente nel video che abbiamo pubblicato.