Starlink di SpaceX: io l’ho acquistata! Il motivo? Semplice. Purtroppo qui in Umbria, ma anche al confine con le Marche come in mille altre zone d’Italia, la connettività è ancora un problema. Con Elisa, lavoriamo da anni nel settore ICT e lo vediamo nella quotidianità. O sei un’azienda davvero piena di soldi, disposta a fare km di scavi per portarti dentro casa la fibra, oppure ti arrangi.
Starlink di SpaceX: io l’ho acquistata! Il motivo? Semplice. Purtroppo qui in Umbria, ma anche al confine con le Marche come in mille altre zone d’Italia, la connettività è ancora un problema. Con Elisa, lavoriamo da anni nel settore ICT e lo vediamo nella quotidianità. O sei un’azienda davvero piena di soldi, disposta a fare km di scavi per portarti dentro casa la fibra, oppure ti arrangi.
Sono tante le aziende che visito come agente nel settore ICT appunto, che valutano un refresh tecnologico lato server o discorsi legati a soluzioni di disaster recovery o backup in cloud. Temi peraltro molto sentiti e delicati, soprattutto dopo l’entrata in vigore del GDPR. Ma spesso certi progetti, nel 2021, ancora non sono nemmeno ipotizzabili. Almeno in certe zone.
Il covid-19 così come lo smartworking, hanno dimostrato la poca organizzazione e la scarsa efficienza di certe aziende. Spesso per scelta. A volte per mancate possibilità. E con queste premesse, introduco Starlink di SpaceX. Quel mattacchione di Elon Musk, tra una burla, una Tesla e un Cybertruck “indistruttibile”, periodicamente lancia una novità. Da qualche anno si sente parlare di Starlink, ovvero la possibilità di dare accessibilità a tutti ad una connessione internet decente. In realtà ben più che decente. Infatti Starlink promette traffico fino a 150mb/s.
Se pensate che di media, qui a casa con Elisa, lavoriamo a 10mb/s, capite bene quanto ci sia a cuore l’argomento. In America e Canada, Starlink è già in beta da diversi mesi e i primi feedback, sembrano davvero assurdi. La differenza principale dalle classiche soluzioni, è che Starlink manda i satelliti nella parte bassa e non alta, rispetto alla terra, pertanto il segnale sarà più vicino. Inoltre, la parabola seguirà in un certo senso, il movimento del satellite associato, mantenendo costante la velocità del traffico. L’aspetto più importante da tenere a mente, è la bassa latenza. Questo permetterà il gaming online, streaming di qualità e molto altro. Comunque come anticipato, io il pre ordine l’ho fatto. Ho versato 99€ di caparra, e dovrò saldare quando sarà pronto l’intero ordine.
Il costo totale per l’Italia è di 499€ per l’hardware (parabola, cavo e router wifi) + altri 60€ di costi di spedizione. Il servizio effettivo costerà ben 99€/mese ma se davvero funzionasse, sarebbe una vera svolta per noi poveri sfigati! Un aspetto molto interessante, che sembrerebbe possibile (lo scopriremo insieme all’arrivo) è che spostando la parabola a km di distanza, teoricamente, il servizio, dovrebbe funzionare. Questo perché andrà sempre a linkare il satellite assegnato. Entro il 2024 i satelliti che Starlink e SpaceX manderanno in orbita dovrebbero essere tanti. Ulteriori 4.000 satelliti in aggiunti agli attuali garantendo quindi un servizio sempre più performante. Al momento tutto questo è destinato solo ai privati quindi la mia quotidianità lavorativa, non cambierà. Rimane da capire la nicchia di interesse a cui si rivolgerà.
Infatti se da una parte, potrebbe interessare a tanti, dall’altra, potrebbe essere troppo onerosa per molti. Sicuramente se paragonata alle attuali alternative. Qui in Umbria ne abbiamo diverse ad esempio di alternative. Tecno ADSL, EOLO, che però viaggiano a quei 10mb/s (se va bene) che avete visto nel video con lo Speedtest. I pre ordini saranno limitati a circa 10.000 utenze per il momento, staremo a vedere. Il mio acquisto, dovrebbe essere consegnato entro 6 mesi o comunque entro l’anno. Come sempre, porterò il video di unboxing e test con recensioni sul nostro canale YouTube, quindi iscrivetevi per non perdervi le future novità.
Sono tante le aziende che visito come agente nel settore ICT appunto, che valutano un refresh tecnologico lato server o discorsi legati a soluzioni di disaster recovery o backup in cloud. Temi peraltro molto sentiti e delicati, soprattutto dopo l’entrata in vigore del GDPR. Ma spesso certi progetti, nel 2021, ancora non sono nemmeno ipotizzabili. Almeno in certe zone.
Il covid-19 così come lo smartworking, hanno dimostrato la poca organizzazione e la scarsa efficienza di certe aziende. Spesso per scelta. A volte per mancate possibilità. E con queste premesse, introduco Starlink di SpaceX. Quel mattacchione di Elon Musk, tra una burla, una Tesla e un Cybertruck “indistruttibile”, periodicamente lancia una novità. Da qualche anno si sente parlare di Starlink, ovvero la possibilità di dare accessibilità a tutti ad una connessione internet decente. In realtà ben più che decente. Infatti Starlink promette traffico fino a 150mb/s.
Se pensate che di media, qui a casa con Elisa, lavoriamo a 10mb/s, capite bene quanto ci sia a cuore l’argomento. In America e Canada, Starlink è già in beta da diversi mesi e i primi feedback, sembrano davvero assurdi.